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Finale USA '94 - Quel grande rigore... parato in cielo

Chi non ricorda quella gloriosa finale di Coppa del Mondo in America. Quei fantastici mondiali di USA '94 rimasti nei cuori di tanti italiani e di tutti quelli che hanno avuto la fortuna si esserci. Quei mondiali cominciati male e che in molti hanno dato l'Italia per sconfitta, la nostra Italia quella fatta di veri giocatori/campioni, quella che ci ha fatto sognare e piangere allo stesso tempo, quella che dal numero 1 al numero 22 era composta da nomi di giocatori che facevano vibrare di paura gli avversarsi chiunque esso sia. Nella partita degli ottavi di finale Italia-Nigeria allo scadere gli azzurri ci credono e dal gol di Roberto Baggio comincia il nostro mondiale. Si, finalmente si comincia a dare spettacolo ed è proprio Roberto Baggio che partita dopo partita, giocata dopo giocata ci porta in finale, quella finale tanto attesa e voluta.
Pasadena, 17 luglio 1994 si gioca Italia-Brasile al Rose Bowl Stadium. L'emozione è alta, ad assistere in mondo visione alla finale sono 3.587.538 spettatori. Si comincia ma l'epilogo della partita sarà diverso da quello che tutto il mondo si aspettava. Forse per entrambe le squadre ha influito molto l'emozione e le condizioni climatiche, entrambe non hanno offerto, come nelle partite precedenti, grande spettacolo. La partita dopo 120 minuti giocati finisce 0-0, si deciderà il vincitore ai calci di rigore. Per l'Italia sbagliano Baresi, Massaro e Roberto Baggio, quest’ultimo, con questo errore, ha aperto un grande capitolo di storia calcistica.
Oggi scrivo queste brevi righe, evidenziando il rigore sbagliato da Baggio, per rispondere a tutte quelle persone che ancora oggi, dopo tanti anni, cercano di umiliare la mia fede baggista evidenziandomi solo ed esclusivamente l’unico, chiamiamolo così, errore commesso da Baggio nel calcio giocato risaltando il tutto come se quell'errore abbia fortemente umiliato l'Italia nel mondo e che tutt'oggi, a distanza di 20 anni, il mondo stesso ci guarda con diffidenza ricordandoci che noi siamo quelli che abbiamo avuto Baggio in Nazionale e che per tutta risposta ha sbagliato il rigore decisivo della vita dell'intera storia della Nazionale Italiana Giuoco Calcio, e certo perché moggiopoli, la cupola e tutta la dinastia juventus (scritto con la j minuscola) invece hanno profumato questo calcio sporco, malato e infame denigrato per colpa di quel cazzo di rigore sbagliato da Baggio (applausi a quattro mani). A mio parere, anche se avesse segnato non avrebbe concluso la partita facendo aggiudicare all’Italia il titolo di campione del mondo e, senza dare colpa a nessuno, gli errori commessi prima di lui da Baresi e Massaro hanno influito molto sull’ultimo rigore. Questi tipi di persone parlano per ignoranza senza conoscere bene tutto quello che c’è dietro a quella finale, dagli infortuni, dall’emozione alla stanchezza fisica che sotto 40 gradi e con il 100% di umidità è quasi impossibile giocare.
A volte penso che quel rigore sbagliato abbia dato molta importanza a quella finale, forse il proverbio “non tutti i mali vengono per nuocere” ha il suo significato e mi sono sempre chiesto “che fine ha fatto quel pallone calciato alto?” Ho sfogliato tante immagini ed ho visto molti video, anche da angolazioni diverse, che riproducevano quel rigore, ma non sono riuscito a vedere dove sia finito quel pallone, chissà dove si trova in questo momento. Una cosa è certa che una volta salito in cielo è stato parato da qualcuno che ancora oggi lo custodisce per bene e chissà magari ci sta palleggiando un po’. Baggio grazie per aver sbagliato quel rigore!

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Antonio Cavallaro

 

 
Partita della Pace all'Olimpico, in 20mila per l'evento voluto dal Papa
Lo slogan della serata: "Sport è integrazione". I "Pupi" di Zanetti battono 6-3 lo "Scholas" di Baggio e Maradona

Roma, 01/09/2014 - È finita 6-3 per il Pupi, la squadra con il nome della fondazione benefica di Javier Zanetti, sullo Scholas della coppia Maradona-Baggio la partita interreligiosa della pace voluta da Papa Francesco (fattosi vivo prima dell’inizio tramite videomessaggio). Ventimila persone hanno risposto all’appello del pontefice nonostante la serata quasi autunnale, e si sono divertiti con l’assist di esterno con cui Dieguito ha servito il Codino per il gol di quest’ultimo nel primo tempo, con un altro paio di giocate di autore di Maradona e le sue proteste con Rocchi per un rigore concesso agli avversari, e con la tripletta di Icardi che ha interpretato il match quasi come se stesse giocando nella sua Inter. Per il resto è stata una festa come voleva il Papa, in nome della tolleranza e con un occhio anche alla fame nel mondo, come si è raccomandato Maradona, con bandiere del Vaticano, e di Iran, Palestina, Argentina e Italia una accanto all’altra sugli spalti.

Maradona ha giocato per tutti e 90 i minuti, Maldini ed Eto’o nemmeno si sono cambiati e sono rimasti in giacca e cravatta in panchina, gli altri hanno dato ognuno il proprio contributo, mentre tanti papà sugli spalti spiegavano ai loro bambini chi fosse stato un tempo, e cosa fosse pace di fare, quel signore di quasi 54 anni che trotterellava in mezzo al campo toccando ogni tanto il pallone come solo lui sa fare, con bagliori di una classe immensa che non scolorisce con il passare del tempo.

È stata una passerella di campioni di ieri e di oggi, in cui è quasi passata inosservata l’assenza dell’ultimo minuto di Messi, mentre Totti è stato evocato a fine prima tempo da Maradona («stasera ci manca»): ma l’All Star della pace ha accolto con entusiasmo la chiamata di Papa Francesco.

«Lo sport deve essere sempre più unito in questo mondo pieno di guerre e di violenze. Sport significa integrazione, io ho avuto compagni di squadra di tutte le fedi e culture e mi sono sempre trovato bene, amico con tutti». C’è anche Paolo Maldini tra i tanti campioni che scendono in campo per la `Partita della pace´ e che oggi sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco in sala Nervi: «Fa bene il Papa a puntare sullo sport per promuovere l’integrazione e quindi la pace». Anche il duro Samuel, roccioso difensore della Roma e poi dell’Inter, al cospetto del Papa si trasforma in buono: «Intanto io non sono cattivo, certo non vado in campo per perdere...Ma oggi è un’altra storia - prosegue l’argentino - È stato un momento bellissimo, sono grato a chi mi ha invitato. Come ha detto il Papa noi cerchiamo di dare un buon esempio, una buona immagine anche nei rapporti fra di noi».

«Bellissima e utile questa iniziativa», dice Damiano Tommasi, presidente del sindacato calciatori che da giocatore era definito “l’anima candida”. «Non è vero che il calcio è solo spettacolo. Spesso ci si dimentica invece di quanto forte sia l’immagine che lo sport dà al mondo. Il papa ci invita a impegnarci per evitare le discriminazioni e le violenze di ogni tipo. Il calcio può riuscirci benissimo». «Anche solo una partita può essere utile a questo scopo - conclude Buffon - Quello del Papa è stato un gesto forte, specie in questo momento di violenza e di guerra nel mondo. Dalla partita di stasera viene una mano tesa alla pace, per l’integrazione e il rispetto dei popoli. È importante che tutti facciamo il possibile per far capire l’importanza della pace e della vita».

- Rainews.it -
 

 
#IceBucketChallenge, doccia anti-Sla per Roberto Baggio

Roma, 23/08/2014 - Il guanto di sfida lanciato dal presidente del consiglio Matteo Renzi è stato raccolto anche da Roberto Baggio. L'ex pallone d'oro si è sottoposto al rito dell'Ice bucket challenge contro la Sla, nominando a sua volta il presidente dell'Uefa Michel Platini e quello della Fifa, Sepp Blatter. "Perché - ha spiegato - il calcio sta pagando un tributo troppo alto per questa malattia e deve lottare in prima linea". Poi ha nominato anche Chantal Borgonovo ("vera eroina moderna che ha vissuto in prima linea contro questa malattia"), vedova del calciatore morto l'anno scorso proprio a causa della malattia.

- Quotidiano.net -
 

 
A Firenze la partita del cuore per i 20 anni di Emergency
I fondi raccolti dalla partita andranno anche al Centro di cardiochirugia di eccellenza Salam della associazione fondata da Gino Strada a Khartoum, in Sudan. In campo tantissime stelle: Paolo Bonolis, Riccardo Scamarcio, Claudio Bisio, Luca Zingaretti, Davide Oldani, Giovanni Veronesi, Dario Vergassola, Luca Barbarossa, Raoul Bova


Firenze, 19/05/2014 - E' "il classico" della beneficenza. In Italia "la partita del cuore" è ormai da anni sinonimo di solidarietà e collaborazione. Quest'anno la nazionale cantanti - madre dell'evento - sfida il team Emergency, per festeggiare i 20 anni della Ong fondata da Gino Strada. Una ong che opera sul campo di guerra, offrendo assistenza e cure, in luoghi spesso dimenticati. Emergency ha finora assistito gratuitamente e con professionalità medica, 6 milioni di persone, in 16 Paesi del mondo, dal Ruanda all’Afghanistan. I fondi raccolti dalla partita andranno anche al Centro di cardiochirugia di eccellenza Salam a Khartoum, in Sudan

Parata di Stelle
Il Team di Emergency schiera una squadra di eccezione: Paolo Bonolis, Riccardo Scamarcio, Claudio Bisio, Luca Zingaretti, Edoardo Leo, Francesco Giorgino, Ringo Dj, Giuliano Palma, Davide Oldani, Giovanni Veronesi, Dario Vergassola, Francesco Toldo, Giancarlo Antognoni, Gabriel Batistuta, Borja Valero, Manuel Pasqual, Luca Toni, Vincenzo Montella. Allenatore: Roberto Baggio, che guiderà le due leggende della Fiorentina: Antognoni e Batigol.
La squadra dei cantanti è capitanata da presidente Luca Barbarossa e scheira Enrico Ruggeri, Raoul Bova, Marco Masini, Alex Britti, Neri Marcorè, Paolo Belli, Marco Bocci, Max Gazzè, Totò Di Natale, Niccolò Fabi, Paolo Vallesi, Antonio Maggio, i Sonohra, Renzo Rubino, Fabrizio Frizzi e Gennaro Gattuso.

Renzi non ci sarà
Nella sua Firenze, avrebbe voluto partecipare anche il premier Matteo Renzi. Già un mese fa, però, il presidente del Consiglio ha deciso con "amrezza" di non essere della partita. Il movimento 5 Stelle aveva ipotizzato una violazione della legge sulla par condicio - domenica si vota per le elezioni amministrative ed europee - e per tanto il premier ha deciso di non scendere in campo, per "non alimentare polemiche".
La partita sarà trasmessa in diretta su Rai 1 e sarà commentata dallo storico telecronista della nazionale di calcio Bruno Pizzul.


- Rainews.it -
 

 
10 anni fa...

16/05/2014 - Sembra ieri e sono appena passati dieci anni. Era il 16 maggio 2004 quando Roberto Baggio disputava la sua ultima partita di calcio da professionista per poi ritirarsi a vita privata. L'addio al calcio del calciatore italiano più forte di tutti i tempi ha sconvolto l'intero pianeta del pallone lasciando milioni di tifosi delusi e amareggiati.
Personalmente ricordo benissimo quel 16 maggio, un giorno pieno di malinconia e nostalgia, ma la cosa che mi rendeva ancora più triste era il tragico pensiero di non vederlo più giocare la domenica pomeriggio. Sono passati dieci lunghi anni ed ancora oggi non riesco ad accettare questa realtà. Che calcio di schifo!







Antonio Cavallaro
 

 
Renzi gioca con Baggio. E la Rai darà la diretta tv a una settimana dalle elezioni
Il 19 maggio il premier prenderà parte alla Partita del cuore di Firenze tra una selezione di Emergency e la nazionale cantanti. Al suo fianco il Divin Codino, Antognoni, Batistuta e il candidato sindaco Nardella. Viale Mazzini potrebbe rivolgersi alla Agcom per chiedere una deroga alla par condicio

20/04/2014 - L’evento degli eventi, la Partita del cuore, e per qualcuno (sicuramente per Matteo Renzi) quella dei sogni. In diretta su Rai1. “Il 19 maggio, a Firenze, facciamo la partita del cuore per Emergency. Vi dico la formazione. Baggio 11, Antognoni 10, Batistuta 9. Indovinate un po’ chi fa l’8? Loro mi passano la palla e io, tic, la butto dentro”. Il premier la raccontava così a La Stampa venerdì giusto prima di entrare nel Cdm “rivoluzione” degli 80 euro. In effetti il colpo è grosso, da svariati punti di vista. A cominciare da quello elettorale: 6 giorni dopo il match disputato tra la Nazionale cantanti e la squadra di Emergency allo stadio Artemio Franchi si vota per le europee. Traino garantito per il presidente del Consiglio in pantaloncini corti, che gioca nella squadra dell’associazione, insieme ai grandi campioni del passato della Fiorentina. Peraltro, traino non solo per lui. Anche il candidato sindaco di Firenze, Dario Nardella, racconta di essere stato convocato. Per ora con la maglia numero 1: “Ma io non gioco in porta, quindi credo che la dovranno cambiare”. Il sottosegretario a Palazzo Chigi e fidatissimo del premier, Luca Lotti, per ora non è previsto. Ma chi lo conosce, racconta che farà carte false per esserci. Anche perché, “lui sì che è forte”. Il tutto sarà trasmesso da Rai1. Nonostante ci sia qualche problemino: siamo in regime di par condicio e non si potrebbero riprendere esponenti politici in eventi di intrattenimento. La Rai potrebbe rivolgersi all’Agcom per valutare come ovviare alla questione.

Nel frattempo Renzi si prepara. Anche se, dicono, questa volta non giocherà con la sua maglia, la numero 10: tocca ad Antognoni. Ubi maior. Utile e dilettevole mai come questa volta vanno insieme: il premier ama giocare a pallone, anche se c’è chi mette in dubbio le sue capacità. E sa usare il calcio politicamente. Che dire della sua amicizia con Diego Della Valle, patron della Fiorentina, accanto al quale si fa spesso riprendere allo stadio? E della cravatta viola ostentata anche in occasioni in cui la scaramanzia avrebbe suggerito altri colori? O della maglia di Gomez portata alla Merkel? Ormai, poi, la rivalità calcistica con il ministro dell’Economia, Padoan (tifoso della Roma) è diventata una gag da usare ad arte per stemperare la tensione politica. Tant’è vero che ieri sera si era anche pensato che i due andassero insieme a vedere Fiorentina – Roma: l’idea Renzi l’aveva buttata lì. Cosa meglio di una photo opportunity insieme, divisi dal tifo, ma uniti dalla passione calcistica, per chiarire che i due, nonostante le differenze d’approccio, vanno d’amore e d’accordo? Poi, la Pasqua in famiglia ha prevalso.

L’idea di giocare la Partita del Cuore a Firenze era venuta l’anno scorso proprio al manager della nazionale cantanti, dopo il match del 28 maggio a Torino disputato da Renzi (allora solo sindaco di Firenze) nella squadra “Campioni per la Ricerca”, (tra gli altri c’erano Antonio Conte, Pavel Nedved, Ciro Ferrara, Massimo Giletti, Roberto Cota, Andrea Agnelli). “Non mi sono mai trovato con tanti juventini tutti insieme”, aveva commentato Renzi. Pare che Matteo agli organizzatori fosse piaciuto. Poi, è arrivata la proposta a Emergency (che compie vent’anni) di destinarle i fondi. L’organizzazione fa sapere che per ora in squadra ha anche Riccardo Scamarcio e Claudio Bisio. Ma che il presidente del Consiglio non risulta nella lista ufficiale. Gino Strada è in Sudan impegnato in attività più serie. Ma non è un mistero per nessuno che non può amare un premier che continua a comprare F 35.

- Il Fatto Quotidiano -
 

 
 Baggio, che emozione: "Brescia nel cuore"

Brescia, 20/03/2014 - È tornato perché "il legame con il Brescia non si è mai spezzato". E' tornato per salutare "tanti amici e quel grande combattente che è il presidente". Roberto Baggio non ha tradito le attese: annunciato alla vigilia, è l'ospite d'onore del "Celebrity match" organizzato nel ventennale della vittoria al torneo Angloitaliano. Il trionfo bresciano contro il Notts County nel vecchio Wembley (1-0 gol di Ambrosetti).
emozione — Non gioca nella partita di esibizione fra vecchie glorie, no, ma saluta volentieri i suoi vecchi tifosi e i protagonisti di quell'impresa Baggio, che il 20 marzo del 1994 a Londra non c'era: sarebbe diventato capitano 6 anni più tardi, nel 2000. Fino al 2004: "Quattro anni stupendi - ricorda l'ex Codino -. Un periodo che non potrò mai dimenticare. Come non dimentico la fiducia che mi diede Gino Corioni in un momento particolare". Quel Baggio si allenava da solo in un campetto sotto casa, a Caldogno, quando Corioni decise di credere fermamente in lui. E aveva ragione: il Brescia si salvò alla grande in A per 4 stagioni consecutive, record assoluto. Questo Baggio sente il dovere e il desiderio di correre dal Brescia, e da Corioni, in un momento difficile: la squadra continua a perdere ed è contestata dalla tifoseria organizzata, che ha disertato l'evento; il presidente è stanco ("dopo tanti anni di gestione non posso più andare avanti"). "Voglio bene a Corioni: è un leone e combatte sempre - dice Baggio -. Così come sono convinto che i bresciani amino sempre la loro squadra. I tifosi ai miei tempi non ci hanno mai abbandonato e sono sicuro che staranno vicini al Brescia. Torno qui, ogni tanto, anche se non mi si vede, perché qui ho tanti amici. Rimettere piede in quello che è stato a lungo il mio stadio, dopo 10 anni, è un'emozione enorme. Una serata da brividi per me". E non solo per lui: da Beccalossi a Vicini, da Corini a Sonetti, da Calori a Raducioiu, passando per Bonometti, Neri, De Paola, Domini e tutti gli artefici dell'impresa di Wembley, il campo di Mompiano trabocca di celebri ex. La squadra di oggi è a bordo campo. La partitella, seguita dai tanti bambini del vivaio del Brescia, finisce 2-2: doppiette di Hubner e Possanzini. C'è anche una delegazione del Notts County.
Guardiola e Lucescu — Baggio, elegantissimo, siede accanto a Corioni in panchina. Con loro il presidente della Lega di B Abodi. Poco distante, la campionessa di sci Merighetti. Chi non c'è, perché non poteva, ha voluto esserci comunque inviando un messaggio. Pep Guardiola da Monaco ha ricordato "l'anno e mezzo di felicità trascorso a Brescia: abbraccio soprattutto il mio pres". Mircea Lucescu, da Donetsk, ha sottolineato di avere "un solo amore: Brescia nel cuore". Esagerato? Non per Corioni: "C'era grande entusiasmo, vent'anni fa. Migliaia di bresciani invasero Londra per fare festa. Poi con Baggio, con uno stadio diverso da questo, avremmo vissuto anni ancora più entusiasmanti. Ora però lo stadio nuovo forse arriva davvero", dice ammiccando al suo capitano. Che sorride: "Corioni mi aveva proposto un ruolo in società. Ci siamo incontrati, qualche tempo fa. Ma devo ancora decidere cosa fare da grande".

- Il Corriere dello Sport -

- La Gazzetta dello Sport -

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ultimo aggiornamento: 03 Gennaio 2023 -

Roberto Baggio "Divin Codino" - www.robertobaggio.org